Scheda Corso

MORTE E IMMORTALITÀ NELLA FILOSOFIA E PENSIERO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Collegio: Storico-umanistico
Sede: Centro Sabir - Salone Conferenze - via Dego 6
Giorno: Martedi B
Ora: 15,30
Contributo: € 0,00
Posti Disponibili: 81

Coordinatore: prof. Concetto Rossello

Il corso si propone di affrontare il binomio morte e immortalità, costantemente presente nella cultura occidentale. Il binomio è discusso nella prospettiva aperta da Platone e Aristotele e poi riproposta nella tradizione. Un momento particolare nella storia interpretativa del binomio è rappresentato dal più grande filosofo del Novecento, M. Heidegger. Heidegger, da un lato, assegna alla morte un significato diverso da quello stabilito da Platone e dalla tradizione occidentale e, dall’altro lato, esclude il discorso dell’immortalità dall’analisi filosofica. Il discorso della morte e dell’immortalità assume una diversa valutazione nell’ambito delle rivoluzioni tecnologiche, specialmente quella legata all’intelligenza artificiale, di fine Novecento e di inizio del nuovo Millennio.
1. Il concetto di morte e immortalità nel pensiero filosofico del mondo antico. La considerazione greca dell’uomo come «insieme di anima e corpo». Analisi del Fedone di Platone e del decimo libro dell’Etica Nicomachea di Aristotele.
2. Il concetto dell’uomo come essere mortale nella tragedia greca. Il commento di passi del primo coro dell’Antigone di Sofocle come filo conduttore per l’interpretazione dell’uomo come essere mortale. Confronto tra pensiero filosofico e tragedia, con riferimento a Nietzsche.
3. L’Analitica esistenziale di Heidegger. Concetto esistenziale di morte. La morte come il “prima” insuperabile e indeterminato dell’uomo inteso come «essere nel mondo», come «progetto gettato». Il concetto di mortalità, e l’esclusione dell’immortalità dall’analisi esistenziale.
4. Le rivoluzioni tecnologiche. La nanotecnologia e la robotica. Dalla criogenesi alla copiatura-riproduzione della mente nella macchina artificiale intelligente.
5. L’epoca della commistione di umano e macchina: il cyborg. L’immortalità digitale. La figura di Ray Kurzweil: la morte come difetto del DNA e la sua possibile correzione. L’immortalità come copiatura della mente umana in un supporto macchinino intelligente, continuamente aggiornabile.
6. Risposta alla domanda “che cosa è l’uomo”? L’uomo nella filosofia greca è inteso come il «vivente dotato di ragione» e nella teologia cristiana come creatura «a immagine di Dio». L’uomo nell’intelligenza artificiale è cyborg (sintesi di umano e macchina).

Docenti e Lezioni

Nome docente
ROSSELLO CONCETTO
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