Compositori Russi e Sinfonismo Operistico
Coordinatore: M° Gianni Possio, compositore
Nel panorama della musica occidentale la Russia si affaccia relativamente tardi rispetto alle altre nazioni europee che, prima in modo molto omogeneo poi sempre più diversificandosi, hanno creato delle particolarità nei modi e nella sintassi vieppiù significative nel loro sviluppo.
Non per questo ritardo cronologico si può comunque valutare e considerare meno interessante né tantomeno meno importante una tradizione che, sebbene nata dopo la grande tradizione centroeuropea, ne ha positivamente arricchito e influenzato lo sviluppo. Negli ultimi tre secoli ha infatti regalato alla storia della musica europea e mondiale una lunga e nutrita serie di compositori e composizioni, capolavori assoluti di pregio e di importanza capitale, arricchendo di vocaboli e di nuovissime sintassi l'estetica sonora in generale e il mondo dell'opera lirica e del repertorio sinfonico in particolare.
Il corso si pone come obiettivo l'indagine sulla nascita e sullo sviluppo del pensiero musicale russo, dalle origini ai giorni nostri, con particolare attenzione a quanto l'occidente sia debitore alla cultura russa e per contro quanto la cultura russa sia debitrice all'occidente, in un gioco di influenze più o meno palesi, nell'adeguamento ai gusti dei rispettivi pubblici ed alle rispettive estetiche.
Contemporaneamente a questo primo argomento, ne se affiancherà un secondo finalizzato ad analizzare l'Italia ottocentesca, nei cui capolavori operistici si insinua sempre con maggior importanza una vena sinfonica che da metà Ottocento in poi diviene sempre più evidente.
Entrambi gli argomenti, che paiono abbastanza distanti fra loro, saranno frutto di indagine e di analisi con ascolti mirati a dimostrare che, anche se figli di culture lontane, sono risvolti di una stessa medaglia e che comunque un filo rosso li unisce e ne guida scelte ed indirizzi.
Tratteremo argomenti che, allargando positivamente il raggio di indagine senza cadere in contraddizione fra loro e senza creare classifiche o primati, rendono ancora più stimolante il confronto con le singole specificità e la singola storia che li accompagna.